38 risposte a Venerdi: l’epilogo

  1. gabriarte ha detto:

    Mi piace questo ultimo capitolo hai espresso molto bene l’infatuazione che il tuo protagonista ha provato per Chiara e che è svanita allontanandola . Rileggerò con calma l’intero racconto Ciao a presto

  2. arielisolabella ha detto:

    Ho bisogno di tempo per leggero!

  3. arielisolabella ha detto:

    L ho letto….uhm…devo rileggerlo.

  4. arielisolabella ha detto:

    Sai cos e’ la storia mi annoia.Tu hai fatto i compiti a casa scrivi sciolto grammatica perfetta punti e virgola ma mi annoiò.e mi viene il nervoso .Ma tu hai fatto cio ‘ che dovevi. Ecco .io uno come Bruno lo prenderei a calci…

    • Bruno ha detto:

      Eh, ma io mi accontento dello scrivere sciolto e della grammatica perfetta 😉
      La storia è quella che è (e lo scrittore pure) e non si presta molto a grandi voli pindarici.
      In ogni caso trovo nel tuo commento tranciante alcune incongruenze. Come fa un racconto ad essere noioso e nello stesso tempo farti desiderare di prendere a calci il protagonista? Io quando mi annoio a leggere un racconto è perché i personaggi o la storia non mi stuzzicano, ne’ in positivo, ne’ in negativo. Anch’io prenderei a calci Jago, ma non mi annoio di certo a leggere l’Otello.
      Non capisco quindi se la tua noia riguarda solo il carattere del protagonista (nel senso che uno così non te lo fileresti di una pezza) oppure l’intera storia, compresi gli altri soggetti (Chiara, Franca…).
      Se è proprio lo sviluppo della storia ad annoiarti, non trovi stimoli ad andare avanti nella lettura o trovi banali le descrizioni dei soggetti o dell’ambiente, … beh, qui mi devo rassegnare ed accettare di non essere uno scrittore (peccato però 😥 ). Se invece è proprio il carattere del protagonista ad annoiarti, perché è fuori dai tuoi schemi mentali, ho ancora una speranza: ho descritto un personaggio imbranato, antipatico e noioso, però credibile (altrimenti non ti incazzeresti). E qui come autore potrei gongolare 🙂
      L’impressione mia è che tu non ami gli imbranati (al contrario di me che li adoro e non sopporto quelli tutti di un pezzo ‘che non devono chiedere mai’). In ogni caso, visto che stai per affrontare anche tu queste forche caudine, rimetto gli abiti dell’arbitro e ti avverto che anche tu (come da trama) dovrai descrivere un personaggio imbranato. Vediamo quanto sarà noioso 😉

      • arielisolabella ha detto:

        Hai ragione non sono stata chiara .( gioco di parole !) scherzi a parte e’ giusto la storia poco si presta a colpi di scena ( forse) morti ( magari) delitti( speriamo!) gl imbranati mi piacciono ma con tanto senso Dell umorismo Il tuo Bruno mi sembra solo imbranato e mi fa venire il nervoso! Un sacco. L ambientazione e’ la tua miglior prova a mio avviso curata credibile mentre sui personaggi può’ fare meglio essere più’ stringato ed incisivo.visto che dipingi uhm pochi pregnanti colpi di pennello che suggeriscono anche ciò’ che non dici meno dettagli eo particolari.meno fiammingo più’ espressionista! 🙂
        Il mio Bruno sta venendo fuori con fatica imbrigliato in questa gabbia di regole…però’ non disperò…se non andrà’ bene almeno ci avrò’ provato pace! Labirintico sei labirintico…. 🙂

        • Bruno ha detto:

          Sono coerente! Fiammingo nella pittura e nella scrittura. 😀
          L’imbranato col senso dell’umorismo è quasi un ossimoro; l’umorismo pretende intelligenza scattante e vivace che poco si confà all’imbranato che ha bisogno dei suoi tempi.
          Però, dì la verità, a te ha fatto incazzare soprattutto il finale 😉 Tutte quelle masturbazioni mentali del protagonista per poi mollare l’osso anche dopo averlo finalmente afferrato 😀

          • arielisolabella ha detto:

            No no mi irrita il suo bamblinare inutile.il suo fallimentare destino e’ già’ scritto nel DNA .non forziamolo per carità’ magari cambia e poi cosa faccio?? Così’ sembra dire ..vediamo un po’ che Bruno mi inventò io.

            • Bruno ha detto:

              Bamblinare? 😦
              Una domanda apparentemente fuori tema: cosa ne pensi di Oblomov?

            • arielisolabella ha detto:

              L ho letto a 16 anni mi ha sconvolto!

            • Bruno ha detto:

              Immagino allora che non te lo ricordi molto.
              Lo citavo perché ci trovo dei parallelismi (fatte le debite proporzioni, ovvio) tra il mio Bruno e Oblomov, in particolare nel rapporto tra Oblomov e Ol’ga (se lo rammenti). Sono parallelismi che ho notato dopo aver riletto tutto il mio racconto e che non sono voluti (magari è stato il mio subcosciente).
              Se Bruno lo prenderesti a calci, penso che ad Oblomov aggiungeresti anche delle randellate. O no?

            • arielisolabella ha detto:

              Mi ricordo benissimo Olga era esasperata dall indecisione di Oblomov oltre che dalla sua dabbenaggine tante’ che finisce per sposare il suo amico eeeeeee addirittura ad allevare suo figlio affidato a lei dalla sua sfortunata moglie proprio per evitare che diventasse come lui….mazzate sui malleoli! Io detestò la gente indecisa pigra ed indolente! Non posso scrivere di un Bruno così’ …imbranato magari ma oblomoviano no!

            • Bruno ha detto:

              Mi rincuori 😉

  5. gabriarte ha detto:

    ora non giustificarti nel dire che la storia è quella che è. La stessa per tutt, anche per Ariel. Il suo Bruno sarà forse meno noioso del tuo.

  6. Martina ha detto:

    Mi ritrovo ancora a condividere alcune critiche di Ariel anche se tu vuoi capirne di più…
    Mi angoscia un po’ dall’inizio…dal suono della chitarra all’aria che tira: Aria di partenza 😦
    Anche per me è un imbranato troppo imbranato 🙂
    Ti assicuro che ne ho conosciuti di imbranati e lo sono stata io stessa, però contrapponevo la mia goffaggine con l’ autoironia col sorridere di fronte a situazioni per uscire dall’impaccio… Insomma: l’imbranato umorista esiste!
    Poi resterà come ricordo il bacio al sapore di formaggio… è un incubo ad occhi aperti 🙂
    Io mi ripeto ma è quello che penso.

    – L’autore non si è lasciato andare. Ha scritto quello che in qualche senso “doveva” ma non sempre voleva.
    – Non riconosco lo scrivere fluido e senza troppi fronzoli dell’autore (persino nei commenti in risposta sei sempre originale!)
    – Si è concentrato troppo sulla pizza e sulla lettera, senza lasciare scivolare la fantasia fuori dal laboratorio… lo chiedo non lo chiedo lo chiedo non lo chiedo 😦
    – Scrive “sciolto grammatica perfetta punti e virgola” ma forse manca il “racconto della trama”

    penso che se dovessi rileggere i miei commenti alla settimana copierei e incollerei a tratti.
    Forse un po’ noioso come dice anche Ariel in quanto siamo abituate negli anni a leggere post tuoi in pochi minuti, a divorarli dalla curiosità con l’attenzione dovuta o col sorriso a seconda dei casi ma Mai noiosi, perfino nei tutorial di come creare un biglietto di auguri
    Ora mi fermo perchè le tue risposte mi daranno altro materiale su cui riflettere 😛 o contraddirmi.

    • Bruno ha detto:

      Servirebbe a poco copiare/incollare i tuoi commenti precedenti perché io replicherei con il copia/incolla delle mie risposte precedenti 😉
      Al di là del giudizio che dai sul capitolo (o sul racconto intero?) io ritengo che tu nella lettura ti sia fatta influenzare da una tua aspettativa tradita. Tu avresti voluto che io scrivessi un racconto ironico, mentre io ho scelto invece una storia seria (molto più di quello che poi sono riuscito realmente ad esprimere).
      Con tutta la più buona volontà non potevo usare un registro leggero come invece ti aspettavi. Io ho voluto (non dovuto) scrivere seriamente una cosa seria mentre tu, capitolo dopo capitolo, non ti rassegnavi al fatto che non mi lasciassi andare. A parte il fatto che dici di non riconoscere lo stile fluido e poi subito sotto dici che “scrive sciolto” 😉
      Comunque capisco ciò che intendi dire (e che Ariel traduce in barocco), ma lo contesto. Anzi dirò di più, io ho scritto proprio senza fronzoli (probabilmente addirittura troppo), ma l’ho fatto dove voi non avete guardato. Forse perché distratte dalla pizza. 😛
      Il diavolo, come si sa, bisogna cercarlo nei dettagli, ma i dettagli sono stati tutti trascurati ed invece, nelle mie intenzioni, erano il vero succo del racconto. A dire il vero tu qualcosa hai subodorato (anche Ariel in un certo senso), ma, sviata dalle aspettative di cui sopra, hai abbandonato l’unica chiave di lettura che io avevo in testa 😛
      Su tutto questo e sull’imbranataggine avrei molto da dire (e da ridire), ma mi riservo di farlo eventualmente in un post ad hoc nella categoria Stimoli.
      Perché mi sta venendo un’altra ideuzza… 😉

  7. Martina ha detto:

    no l ho anche precisato…( con l attenzione dovuta O col sorriso ) non è il tuo scrivere ironico ma il tuo scrivere fluido… qui non mi sembra impacciato soltanto il protagonista ma a tratti anche lo scrittore….nel raccontare la trama non nella grammatica. Lasciarsi andare non significa far ridere ma anzi a volte è anche il contrario,,,,attento a non lasciar andare le emozioni , distaccato in qualche modo. Forse proprio per paura che il protagonista potesse essere scambiato per lo scrittore come proprio a voler sottolineare che di Bruno ha solo il nome…
    invece io non direi senza fronzoli ma con troppi fronzoli…troppe seghe mentali sull andirivieni di alcuni passaggi…
    io non sono brava come te a centrare il discorso e quindi a volte non mi spiego bene ma di certo non mi aspettavo un pagliaccio, anzi. lì dove non eri incastrato nell’ ambiente ma quando eri libero di viaggiare sul tram o sul treno o passeggiare per la strada…lì eri fluido e sciolto…quando dovevi raccontare la trama a quel punto ti vedevo troppo fermo.
    tu hai scritto ” i racconti della trama” più che “il racconto della trama”…
    ma poi sei bravo a rigirarmela intorno 😛

    • Bruno ha detto:

      Siamo sostanzialmente d’accordo. Lo so bene che in certi punti la scrittura è inceppata, e avrei voluto essere più sciolto, ma i motivi sono nei miei limiti di scrittore e non nel presunto intreccio tra protagonista ed autore. Questo, torno a ribadire, è stato un tuo limite nella lettura che ho cercato di denunciare fin dai primissimi commenti. Sei tu alla fine quella che non è riuscita a separare le due figure (… e il cancro, … e il protagonista che non assomiglia all’autore del blog, … e lo scrittore che non assomiglia all’autore del blog…). 😛
      Sui fronzoli hai finalmente centrato ciò che volevo dire: ho tratteggiato (almeno era la mia intenzione) con pennellate “espressioniste” molte figure (il famoso materiale sprecato) per creare un ambiente senza descriverlo. Poi bisogna vedere se tanti pezzi espressionisti messi tutti insieme formano un pezzo barocco o un pezzo superimpressionista 😉
      Dovrò rileggere anch’io con calma tutto il racconto perché mi piacerebbe capire dove esattamente il protagonista dia l’impressione di essere così imbranato o addirittura pagliaccio. Perché mica son convinto di tutta questa storia… mumble…

  8. Martina ha detto:

    Questo, torno a ribadire, è stato un tuo limite nella lettura che ho cercato di denunciare fin dai primissimi commenti. Sei tu alla fine quella che non è riuscita a separare le due figure (… e il cancro, … e il protagonista che non assomiglia all’autore del blog, … e lo scrittore che non assomiglia all’autore del blog…).

    Infatti sei tu che continui a denunciarla e a ribadire una cosa sbagliata.
    io non l ho mai detto. anzi continuo a dire il contrario evidentemente non sono abbastanza chiara quando scrivo 😦
    non ho commentato ne di cancro ne di somiglianze mi sembra.
    e me l hai rigirata ancora ma in effetti non rispondi a quello che io in realtà ho commentato.

    • Bruno ha detto:

      Vabbé non vado a rivangare il passato però voglio riportare il tuo primissimo commento al mio primo capitolo dove introducevo il protagonista: …E intravedo un certo Bruno….
      Checcevoifà? A me sembra una focaccia 😉

  9. Martina ha detto:

    di certo non mi aspettavo un pagliaccio, anzi !
    quello che scrivo me lo rivolti al contrario non ti capisco 🙂

    • Bruno ha detto:

      Rispondo subito a questo perché è facile (per l’altro commento dovrò fare una ricerca nel passato… che fatica però mi fai fare).
      di certo non mi aspettavo un pagliaccio in italiano significa che hai trovato un pagliaccio che non ti aspettavi. Non so nella lingua della macroregione 😛

  10. Martina ha detto:

    uff non è così! tu rigiri la frittata…
    non mi aspettavo nel senso di non aspettativa…
    non volevo certo che tu scrivessi di un pagliaccio … te l ho detto che mi rigiri la frittata…e poi
    non devi andare nel passato basta guardare i commenti del settimo giorno…
    e ti assicuro che io parlo di pane e tu di focaccia!

    • Bruno ha detto:

      Ma perché dovrei rigirare la frittata? Solo per farti dispetto? Io rispondo a ciò che capisco dal tuo modo di scrivere. 😦
      Quando parlavo di macroregione non era solo una battuta: non escludo che certe espressioni abbiano una valenza in un’area e un’altra valenza in un’altra area. In più, come già detto infinite volte, nei commenti viene a mancare l’espressione, la cadenza… così è facile prendere fischi per fiaschi.
      Forse comincio a capire come funziona. È capitato anche in passato che tu, per contestare la mia interpretazione del tuo scritto, abbia riscritto esattamente la stessa cosa; come a dire: vedi? io ho scritto questa cosa qui, non quello che dici tu. Però siccome riscrivere la stessa cosa non può cambiare l’interpretazione, io sono sempre rimasto lì come un baccalà. Anche in questo commento tu scrivi: non mi aspettavo nel senso di non aspettativa… non volevo certo che tu scrivessi di un pagliaccio …
      che è sostanzialmente la stessa cosa di prima, forse un po’ più confusa, e quindi io non ho capito cosa volevi dire realmente. Forse manca un pezzo? Una conclusione? Una coda?… assaperlo. 😛
      Per stare alla tua metafora è evidente che tu parli di pane e io di focaccia; il problema nasce dal fatto che la tua descrizione del pane è quella che io uso per descrivere la focaccia. E viceversa.
      Ulteriore esempio quando tu dici che non rispondo al tuo commento subito dopo che io ti ho scritto che siamo sostanzialmente d’accordo, che qualche volta la mia scrittura è inceppata e che hai colto la questione dell’arzigogolare.
      In pratica siamo d’accordo sul 75%. Più di così cosa devo fare? Vuoi il 100% come Grillo? Scordatelo! 😛

  11. Martina ha detto:

    oibò oserei aggiungere!
    cmq sostanzialmente hai risposto a tutti i punti ma ne manca sempre uno…
    vediamo se lo trovi 😛

    ps: non intendevo scrivere che è un pagliaccio…anche perché ho detto che lo trovo “attento a non lasciarsi andare alle emozioni…distaccato in qualche modo!
    cmq in ogni caso se non ci fossi io che ti faccio arrotare le rotelle 😛

  12. arielisolabella ha detto:

    Io non sono barocca …o si?

  13. arielisolabella ha detto:

    Bruno caro sono in crisi….scrivere su traccia non è’ facile porca miseria….

  14. gabriarte ha detto:

    mi sa tanto che l’hai finito!!! altro che crisiiiiiiiiiii!

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